sabato 8 dicembre 2007

a Lauretta e agli amici dello sbagliato

Ragazzi … compiere 30 anni mi ha fatto pensare che forse dovremmo “conservare” la storia del nostro incontro e preservare la memoria storica di quello che è stato e, ovviamente, continua ad essere, anche se in modo diverso.
Magari partire da un “negroni sbagliato” può sembrare un po’ superficiale, ma in fondo, con un bicchiere in mano e spinti dai fumi dell’ alcool, ne abbiamo fatte di cose … e poi … perché non si può essere un po’ superficiali quando ci si diverte se poi si è nella vita di tutti i giorni si è persone profonde che hanno legami, affetti e amori veramente profondi?

Questa storia è per voi,
Vi voglio tanto bene, Paola


La storia della compagnia dello “sbagliato”


C’ era una volta il far-west ed un gruppo di amici che era solito trovarsi attorno al tavolo di un saloon di provincia, con un nome – il “passeggiata” - che ispirava il cammino, ma che esponeva talmente tanti liquori che, al contrario, non invogliava a fare altro che accomodarsi e testarli.
Il proprietario era un ex-galeotto, finito più volte in gattabuia per aver spesso concluso con un colpo di pistola le partite di poker a cui partecipava. Aveva appeso l’ arma al chiodo dopo aver conosciuto la sua attuale moglie, una ex donna “di compagnia” che ora si occupava delle coreografie del corpo di ballo del saloon.
Qui gli amici trascorrevano allegre serate in compagnia di cercatori d’ oro di passaggio che li ammaliavano con storie di gente che aveva fatto una fortuna in meno di un’ Avemaria trovando il prezioso metallo o cowboy della zona arricchitisi con la vendita del bestiame … ma ciò che amavano di più era farsi due risate davanti ad un bicchiere di “negroni sbagliato” e fischiare dietro alle provocanti ballerine di can-can.
Lo “sbagliato” rappresentava per la combriccola un certo non so che, un amico in più seduto al tavolo, un “must have” o, meglio, un “must drink” …qualcosa quindi di cui non si poteva fare a meno o che, comunque, dava grosse soddisfazioni rispetto all’ effetto che facevano altri cocktail.
In realtà, i veri cultori dello “sbagliato” erano soprattutto tre …
un cinico e galante fricchettone sempre vestito di tutto punto con tanto di speroni di platino agli stivali, amante del bon ton e maestro di “savoir faire”;
un ragazzo simpatico e genuino che aveva trascorso parte della sua infanzia tra i pellerossa Teton Sioux di Nuvola Rossa e, per questo, non sapendosi vestire “alla cowboy”, ascoltava i consigli che il suo amico gli dava in merito e aveva da poco cominciato ad usare i “fantasmini” sotto gli stivali … ed, infine,
un giovane amante dei serpenti a sonagli, del whisky e delle locomotive che aveva visto sbarrando gli occhi durante un viaggio in Ohio; era sempre sorridente, disponibile e pronto ad “entrare in serata” o ad offrire la spalla se qualcuno avesse avuto bisogno di piangerci sopra.
I tre scapoloni d’ oro avevano ormai dichiarato amore eterno a questa bella vita - fatta di libertà e gran divertimento – e trascorrevano belle serate tra musica e donne avvenenti.
Delle volte si univa a loro il cugino di uno dei tre, un gigante buono, quasi due metri per 100 chili, con gli occhi più profondi e le ciglia più lunghe che si fossero mai visti. Si presentava insieme a due amici, compagni d’ arma ( nel senso che erano stati istruiti con lui al combattimento, ma nessuno di loro aveva messo e mise mai in pratica gli insegnamenti ricevuti , rifiutandosi di partecipare ad una stupida guerra, quella tra giubbe blu contro giubbe grigie ), dei quali uno era entrato nel commercio delle lampade ad olio mentre l’ altro aveva un’ attività di ristoro situata all’ esterno della miniera d’ oro prossima al paese.
Di lì a poco il gigante buono si fidanzò con una morettina appassionata di letteratura russa e di braccialetti e orecchini preziosi. Aveva due carissime amiche: una, con un carré alla Valentina di Crepax, condivideva con lei la passione per il vintage del XVIII Secolo ed era inizialmente fidanzata con un giovane cercatore d’ oro che setacciava senza sosta il lago sulle cui rive viveva e che impazzì cominciando ad errare per il deserto quando lei lo lasciò …
L’ altra, una prosperosa biondina dagli occhi blu, era una fanciulla di buona famiglia, educata e signorile ma con una passione per certe attività definite “maschili”, quali le gare a cavallo e le corse con le diligenze ( che rubava di nascosto al padre ) .
L’ “entrata in società” della fidanzatina del gigante buono era solo apparentemente poco pericolosa per la stabilità del gruppo … infatti fu proprio lei a presentare all’ ultimo dei tre amici, l’ amante dei serpenti a sonagli, del whisky e delle locomotive, la sua amica biondina che, già dal primo incontro, in preda ai fumi dell’ alcool, accettò di trascorrere con lui il Capodanno più importante della sua vita, quello dell’ anno 1870.
Dovete sapere che, dopo giorni di passione e grandi bevute, i due non si lasciarono per un paio d’ annetti, nei quali il ragazzo cominciò a vedere nello “sbagliato” non più un mezzo per trascorrere qualche ora insieme agli amici, ma un cocktail da condividere con la sua metà, che non lo disdegnava affatto, tanto che diventò “la quarta” degli amici e, sulla scia dei tre predecessori, provò molte volte sulla sua pelle ciò che voleva dire esagerare …
Una serata dopo l’ altra, arrivò l’ inizio della torrida estate che vide la fine del loro amore, per lasciare spazio nei loro cuori ad altre persone che hanno segnato e stanno segnando i loro destini. Il giovane amante dei serpenti a sonagli, del whisky e delle locomotive conobbe, tramite un amico che si divertiva con lui a correre dietro alle diligenze, una giovane ragazza che da quasi un anno gli ha dato la gioia di diventare padre di una bimba che è la sua fotocopia. D’altra parte, la prosperosa biondina rimase folgorata dalla scia di profumo lasciata da un cowboy che attraversava cavalcando a tutta birra la strada principale del paese. Narra la leggenda che ancora oggi i due si incontrino di nascosto oltre la miniera ogni qual volta il cowboy attraversa il deserto e arriva nei paraggi.
Nel frattempo, il gigante buono sposò la morettina all’ insaputa di tutti, con un matrimonio segreto celebrato sull’ isola situata al centro del lago dorato e, dopo pochi mesi, scoprì di aspettare da lei un figlio dalle ciglia lunghe come le sue …
Anche gli altri due precursori della cultura dello “sbagliato” trovarono l’ anima gemella: il cinico galante fricchettone incontrò una deliziosa ragazza un po’ psicologa, che in paese faceva la maestra al doposcuola e che seppe da subito scavare nel suo animo per trarne uno spirito mobilissimo; mentre il destino del ragazzo simpatico e genuino cresciuto tra i pellerossa s’ incrociò con quello di una dolcissima fanciulla dalle guance colorite che ora vive con lui in un ranch ai bordi del canion.
Insomma, il proprietario del saloon e sua moglie non servirono mai più così tanti “sbagliati “ come ai tempi d’ oro dei tre scapoloni ( ma anche quelli dei tre amici e della prosperosa biondina … ) …