Paola e gli uomini.
No, perchè son qui che mi chiedo, come momento di straordinaria evasione dai miei pensieri: come ho conquistato gli uomini della mia vita?
Tralascerei gli amori adolescenziali e pre-matrimonio che, tranne qualche rara eccezione, NON ho conquistato perchè con estremo ritardo ho capito che uscivano con me solo per vedere se gliela davo. E dopo che non l' avevano avuta, si giravano e trovavano una con le tettone che la dava (e io riempivo le pagine della Smemo, da adolescente. Le orecchie delle mie amiche, da "grande").
Quando sono uscita per la prima volta con il papà di Francesco, gli ho parlato tutta la sera del mio ex, che mi aveva mollata - anche se gliel' avevo data. (Mah) Poi gli ho detto che avevo freddo e mi sono fatta portare a casa.
Il primo appuntamento con il Moschettiere è andato in maniera decisamente diversa, nel senso che abbiamo parlato poco e concluso molto.
Da qui si dovrebbe dedurre che non siano state le mie doti intellettuali a conquistarli. Ma io, che sono molto autoironica (sì, sì) ci rido sopra e mi illudo del fatto che il papà di Francesco sia andato oltre il mio aspetto fisico (che era la sola cosa di cui parlava da quando avevamo 12 anni e mi tampinava per le vie del quartiere mentre io ero intenta a farmi prendere per il culo da tutti gli altri) e che il Moschettiere si sia innamorato dei miei post, visto che il blog è stato galeotto nel nostro caso (e che quella sera abbia solo consolidato. Cosa? Mah).
In ogni modo, su questo non ci piove, li ho conquistati. E, se nel caso del papà di Francesco la situazione di partenza era alquanto a me favorevole (essendo lui innamorato di me da quando avevamo 12 anni - vedi sopra), nel caso del Moschettiere era tutto l' opposto.
Ho fatto fatica. Non tanto ad ottenere quel primo appuntamento, quanto a consolidare - appunto - grazie agli sviluppi che ci sono stati. E che non mi sembra il caso di dettagliare.
Il fatto è che io sono la perfetta reincarnazione del prototipo di donna che viene sfottuto al cabaret.
Quella che durante una litigata vuole rompere il capello in 10, che si ricorda tutte le parole dette e le pesa con attenzione. La mia specialità, poi, sono i fatti retrodatati. Meglio se di mesi/anni.
Sono anche quella che quando nota qualcosa che non le sta bene, parla. Cosa che per un uomo è una vera e propria sciagura. Il Moschettiere, per esempio, vorrebbe tanto che io facessi come crede di fare lui: vorrebbe che facessi finta di niente, che sbollissi la cosa dentro e che, magicamente, dimenticassi. Puff! Tutto sparito. Così non dovrei nemmeno tirare fuori le vecchie storie durante le litigate.
Consapevole del fatto che in quella maniera potrei ottenere molto, evito comunque di agire da "gatta morta".
Quella specie di femmina che con (finta) dolcezza, (finterrima) femminilità ottiene tutto ciò che vuole da un uomo. Che quando vuole una cosa glielo fa capire con dolci giri di parole, in modo che lui pensi che una tanto ingenua donzella si meriti quel che desidera* .
O ancora, che quando litiga non litiga davvero. Piange e riesce a far sentire in colpa persino il più grande bastardo di questa terra.No, io non ci riesco. Ho preso da mia madre l' enorme mancanza di diplomazia. A me piace essere diretta. Logorroica, eh? Ma diretta. Genuina, anche.
E mi piace che un uomo sappia che io parlo tanto, anche ai fiori, adoro i libri pesanti, impazzisco per lo shopping on-line, vivrei in India se potessi portarmi mio figlio.
Cioè, alla fine di tutto io mi dico: e per fortuna che esistono i tacchi e chi li sa portare. E anche i libri e la scrittura.
Grazie Dio, che hai inventato le scarpe e la carta. E grazie perchè poi hai inventato anche i blog.
p.s. sempre a proposito di femmine, Tosca ha partorito nel fieno sei piccoli, ma uno non ce l' ha fatta (non dite niente, vi prego). E' come se io avessi partorito una seconda volta, tanto è stato il coinvolgimento emotivo in tutta la faccenda.
Buona fortuna, Tosca. E buona fortuna, Nella.
*Che poi nel mio caso è anche semplice: i miei preferiti sono "Guerra e Pace", "Orgoglio e pregiudizio" e i libri sudamericani, a prescindere. Le piante mi piacciono tutte, tranne le azalee e poche altre. Le borse mi piacciono solo Chanel, YSL, Hermes (+ pochettes vintage, sempre a prescindere). Le scarpe devono avere il tacco. I viaggi mi piacciono sempre, meglio nel sud del mondo. I gioielli mi piacciono vecchi, tipo quelli delle nonne.