Ieri sera ho ricevuto un commento ad un mio post che mia ha commossa.
E poi uno scambio di email con una blogger e un post letto questa mattina all' alba.
Mi son messa a pensare.
È che a me viene spontaneo osservare come è vestita una persona. E quel che segue non è un giudizio, è una storia che io ci ricamo intorno. Guardo chi è seduto di fronte a me sulla metro o in treno, la signora in fila con me al supermercato, la mamma che porta suo figlio all' asilo con il mio.
Il fatto è che, come dicevo qui qualche tempo fa, ormai son quasi tutti vestiti uguali. Come si fa ad inventarsi storie sulle loro vite, immaginare dove vanno, cosa fanno, cosa leggono, chi amano? (lo so, son fantasie perverse)
L' abito non fa più il monaco e forse non l' ha mai fatto. Ma al giorno d' oggi meno ancora.
Però mi chiedo se sono solo io a notare la differenza tra l' uscire vestite "cosí tanto per", "tanto perchè cosí non rischio, mi mimetizzo tra la massa di leggings e ballerine" e l' uscire con un vestito davvero pensato. Più che pensato, voluto. Voluto per star bene.
E mi chiedo anche se queste persone forse credono che i loro gusti sono davvero uguali a quelle di tutte le altre persone vestite come loro e non sentono il bisogno di far uscire se stesse dagli abiti che portano.
Non posso crederci. Ognuno ha dei gusti, delle preferenze. Ognuno ha un colore preferito, il capo prediletto nell' armadio. Che poi si subisca l' influenza delle tendenze, questo è fuor di dubbio. Ma la propria impronta non deve scomparire. Altrimenti scompaiono le persone. E le personalità.
Dai, è come se tutti mangiassimo sempre la bistecca e la pasta al sugo. Se nel cibo si riescono ad esprimere delle preferenze, perchè questo non si riesce a fare con gli abiti? Perchè si ha paura di distinguersi, forse? Perchè nella massa vestita di grigio e nero, indossare un cappotto arancione fa strano? Sí, fa strano. Può essere. Ma se una cosa è oggettivamente bella (e quindi incontra il gusto - non i gusti, attenzione) non può far paura. E per apparire oggettivamente belle, una grande, grandissima parte la fa la personalità. Nei casi opposti a quelli che ho citato, quando il carattere emerge troppo, è vero, si rischia di esagerare. Ma ben venga uno stile delineato, personale, che rischia di andare troppo in là, piuttosto che uno omologato agli altri e dettato solo dalla moda del momento.
Il mondo intorno se ne accorge (sí, sí) se si porta un abito con la sicurezza che regala lo starci bene dentro. E se quel vestito, quel cappotto, quel paio di scarpe sono stati voluti da chi li porta. Per dire: "Ehi, ci sono. E mi piacciono le scarpe di vernice. Il cappotto arancione. E sí, era della mia nonna. Per questo è ancora più oggettivamente bello, perchè è solo mio. E io, l' arancione, lo so portare benissimo."
(questo argomento è troppo complicato per essere spiegato qui. Penso di aver espresso i concetti in modo confuso, cosí come mi venivano. Saranno state le appariscenti righe rosse e bianche della mia gonna - quella che questa mattina mi guardavano tutti, sí lei - ad avermi distratta)