venerdì 29 marzo 2013

Ultime dalla giungla

Direi che "giungla" è il termine più datto per definire la nostra casa in  questo momento. Un po' perché piove da giorni tipo Vietnam e sembra di stare nella stagione delle piogge (anche se un detto locale dice "Il Monferrato, o troppo asciutto o troppo bagnato" e quindi credo sia normale), un po' perché, come ogni tanto succede, i nostri animali ci stanno tenendo impegnati facendo accadere cose che succedono solo nella giungla. Ma andiamo con ordine:
  • Qualche settimana fa sono nate due agnelline gemelle e le abbiamo chiamate Rosa e Dalia (o meglio, IO le ho chiamate Rosa e Dalia);
  • Tosca si è rivelata molto gelosa. Direi anzi estremamente gelosa, come una bambina;
  • Qualche giorno fa un altro agnellino è spuntato dalla casetta (mentre il suo gemello è stato trovato morto) ma da subito abbiamo notato che era molto debole;
  • Due mattine fa abbiamo trovato Tosca che si mangiava pacificamente l' agnellino. Non sappiamo ancora se è morto prima e lei ha pensato di finirlo o se l' ha ucciso lei. Possiamo dire a discapito di Tosca che non ci sono segni di lotta con le altre pecore (che avrebbero sicuramente difeso il piccolo nel caso della seconda ipotesi).
  • La testa dell' agnellino non si trova, mentre la sottoscritta ha trovato una zampina sul terrazzo.
A Francesco, ormai, scivola tutto di dosso, come a me del resto. Peccato non mi capiti con le persone. 
Pasqua è ormai alle porte ma questo tempo autunnale non ci aiuta a goderla fino in fondo. Io e Francesco, però, non rinunciamo a decorare la casa e, non ancora stanchi di avere molti animali, ne abbiamo creato persino uno da lasciare in casa :)
Nel frattempo, i miei progetti aumentano, come crescono i contatti, i giri di persone, le cose a cui pensare, i giardini da inventare, le donne da vestire perché si sentano più belle ;)
Auguri, di cuore.

domenica 17 marzo 2013

Racconti al ritorno dalla città eterna

Non andavo a Roma da sette anni, da quando avevo Francesco nella pancia. Quella volta era stata una faticaccia: il mio collega romano mi aveva portata a destra e a manca e di locale in locale, ignaro del mio pancione e, soprattutto della mia impossibilità di bere alcolici.
Anche questa volta è stata una bella maratona (anche nel senso proprio del termine, visto che oggi c' era davvero la maratona di Roma), ma come sempre estremamente ricca sotto tanti aspetti. Continuo a pensare di essere fatta per vivere al sud del mondo, in quei posti dove le persone si fanno sentire.
Francesco era disorientato all' inizio, ma poi si è fatto trascinare da quella parlata coinvolgente.
Ne parlerò, di Francesco e Roma. E della loro prima volta.

Comunque ora siamo a casa, sommersi dalla neve, nella nostra veranda sulle colline.
Aspettiamo la festa del papà e vi regaliamo una piccola idea per fare felici i vostri. Io penserò al mio e credo proprio che troverò il coraggio di chiedere a mia mamma le loro foto in giro per Roma. Così, mi è venuta voglia di vederle.


venerdì 1 marzo 2013

Scuola e progetti

Questi giorni sono per me a cavallo tra un periodo di lavoro intenso a Milano e quelli trascorsi a lavorare in giardino (altrettanto intensamente, non pensate che sia una passeggiata).
Mia madre è già tornata al suo appartamento cittadino, come sempre di corsa.
Io mi sono subito data da fare portando avanti i miei progetti ma anche lo studio e la pratica sul campo. In poche ore mi sembra di aver imparato talmente tanto che a volte mi chiedo se c' è ancora spazio nella mia testa per memorizzare sempre e ancora di più.
Anche gli altri progetti non si fermano. Io e Francesco pensiamo continuamente a costruire qualcosa di nuovo facendo lavorare la fantasia che è in noi e su cui insisto con il mio piccolo uomo perché continui sempre, crescendo, a metterne nella sua vita una buona dose quotidiana.
Qui trovate un progetto da realizzare per i bambini più piccoli, mentre qui ci sono le istruzioni per un biglietto originale da consegnare ai papà per la loro festa.

Sento di amare la natura come non mai, soprattutto ora che la sento fremere sotto i piedi ricca di vita e speranze fatte di boccioli.
Questo è il posto in cui sono andata a "scuola" oggi, da un maestro dell' arte di coltivare gli alberi da frutto. Oggi ho visto eseguire un innesto per la prima volta. E le prime volte, si sa, non si scordano mai.