giovedì 25 luglio 2013

Catapulte

Ogni volta che rapporto il mio lavoro al luogo in cui vivo mi viene in mente una sola parola: catapulta. Oggi è il mio primo giorno di vacanza, dopo la fine della campagna vendite di quest'estate e sono sicura che la stanchezza non c'entra nulla con la sensazione di essere stata sbattuta in un altro mondo, come succede ad ogni inizio e ad ogni fine campagna vendite. Che sia in una direzione o in un'altra, che sia cioé dalla campagna alla città o viceversa, non conta. 
Anche se sono a casa mia e questa mattina ho aperto la finestra della cucina e ho ritrovato il panorama che amo, anche se non vedevo l'ora che accadesse...beh, mi sento come se fossi appena atterrata da un altro pianeta. 
Dal bianco e oro dello showroom al colore variegato delle rose che devo mettere in terra il passo non è breve. Ma è un viaggio a cui mi piace ripensare, quando arrivo al traguardo. 
Anche questa stagione ho imparato qualcosa e, come ho scritto questa mattina alle persone con cui ho lavorato questo mese, non è cosa da poco.

Nonostante la stanchezza credo che sia importante pensare che mi sto arricchendo ogni giorno. E che ogni persona che incontro mi fa pensare, a volte sognare, altre volte cantare o ballare, come è successo ieri sera. 

Vado a dirlo a mio figlio, che siamo ricchi.

p.s. a proposito di catapulte, leggete qui.

giovedì 18 luglio 2013

"Lo stile quotidiano", il mio libro.

Da questa sera trovate su Amazon il mio e-book, "Lo stile quotidiano" (ecco il link).
Poche parole per dire che lì, in quel centinaio di pagine e in quell'ottantina di set c'è parte della mia vita
Ci sono gli anni (tanti ormai, invecchiando succede anche questo) del mio lavoro nella moda e l'esperienza, la passione, gli armadi aperti e ricostruiti, la voglia di andare oltre le vetrine e le passerelle e di avvicinarmi alle donne cercando di tirare fuori la loro anima attraverso i loro abiti.
Ci sono i colori, che nella mia vita hanno un ruolo fondamentale e a cui dono ogni giorno una grande responsabilità: quella di farmi esprimere chi sono.
Ci sono le forme, le proporzioni, le geometrie che sono questioni personali, da sentirsi addosso per far parlare il proprio corpo.
Ci sono le occasioni. La vita di tutti i giorni, che tenta quotidianamente di uniformarci ma che non deve vincere sul nostro stile, ma anche i momenti in cui si devia il percorso e si vivono le sere, i viaggi, gli incontri con persone importanti, i discorsi in pubblico, le feste.
Ci sono le estati, che arrivano felici e spesso ci sfiancano. E gli inverni, che offrono scuse per coprirsi (e coprire l'anima).
Ci sono le donne. E le donne sono tante, come sono tante le cose che le contraddistinguono nelle forme, ma soprattutto nei loro desideri.
Questo libro nasce proprio da questo, dal concetto di differenziazione al di sopra dell'omogeneità, di personalità al di sopra dell'omologazione. Nasce dal desiderio di dare la possibilità ad ogni donna di essere se stessa e di farlo con stile, di aiutarla ad esprimere chi è, cosa ama, cosa vede all'orizzonte giocando con il suo corpo, la sua pelle, le sue gambe. Senza paura.

Ogni donna può riuscirci, ve l'assicuro. Come, lo scoprirete leggendo "Lo stile quotidiano".

A presto.

martedì 9 luglio 2013

Un mondo in sette anni

Le campagne vendite sono momenti sempre complicati. In showroom si trotta. Certo, non si salvano vite e le emergenze sono sempre relative, ma c'è chi ancora non ha chiaro questo concetto. Dopo tanti anni ho imparato a fregarmene: ho pianto troppo i primi mesi di lavoro in Loro Piana, quando ero una ragazza spensierata che si chiudeva in bagno cercando di togliersi di dosso brutti gesti e brutte parole.
Da quando vivo in campagna, poi, è un attimo pensare alla felicità di trovare il mio mondo puro e selvaggio tornando a casa. 

Francesco ha compiuto sette anni. È nato il sette sette di sette anni fa. Ed è un piccolo uomo che comincia a cercare di farsi spazio tra i principi rigidi di sua madre facendole credere di essere un ribelle. Poi la sorprende accarezzando una rosa e dicendole il suo nome. Ha in testa una miscela di nomi latini (tra i quali preferisce Hibiscus e Cytisus), francesi (la sua rosa Meilland preferita è "Pierre de Ronsard") e inglesi (questi, però, li traduce e chiama "sirena" la rosa "Mermaid", che adora).
Non so dove lo porterà tutta questa sensibilità. Chissà. Si porterà a spasso la sua valigia piena di ricordi di campagna, di nomi botanici, di orto e bordure e forse conquisterà una donna o un giardino. O un suo mondo, fatto anche di album di figurine, mostri da far combattere tra loro e case infinite di lego.

Il mio libro uscirà tra poco. Lo stanno impaginando! La Ferragni direbbe "can't wait!". Io dico solo che la prendo così, come un'altra delle cose che ho fatto con passione e in cui ho parlato apertamente e onestamente. Perché la moda deve essere pulita e trasparente. 
La prendo come una bella sorpresa. Che spero di regalare a chi vorrà.


P.s. Siamo gente fantasiosa, noi. E mica ci occupiamo solo di rose e vestiti! :)