lunedì 30 dicembre 2013

Io ho.

Mai come in questo anno mi sono sentita infinitamente felice di non avere piú vicino alcune persone. A prescindere dal male che possono avermi fatto, sono contenta di aver capito certi passaggi, di avere imparato ad andare oltre le semplici apparenze.
Forse, se qualche anno (o mese fa) fossi stata la Paola che sono ora non avrei risparmiato delle parole seduta in quel bar con di fronte una ragazzina che mi stava mancando di rispetto. E magari non avrei nemmeno risposto a quell'email gentile ed educata in cui qualcuno sputava sentenze su qualcosa di infondato. Ed è ancora piú probabile che non avrei mai e poi mai appagato la curiosità di qualche povero pirla parlando di quello che mi stava succedendo dentro.
Vabbè, ormai è fatta. Ormai io sono io. E questo anno in cui ho preso il coraggio di mantenere le distanze non tanto dalle persone (adesso scelgo chi mi sta vicino) ma dai pensieri, è andato.
Mi luccica un dito ma anche il cuore, ho un bambino che suona il pianoforte, l'oceano nell'anima e nei progetti futuri. 

martedì 3 dicembre 2013

I sogni, secondo noi


Nella nostra casa ci sono molti oggetti: foto, gingilli, libri, lampade, scatole, un mappamondo, rubinetti turchi, un cucù, piante (che vivono e quindi non dovrei definirle oggetti).
Ogni anno, in questo periodo, si aggiunge il calendario dell'avvento, che di solito diventa qualcosa che si integra perfettamente con quello che già c'è in casa. Quello di quest'anno è stato appeso in cucina, tra la fila di lampadari che abbiamo sopra al tavolo. Dentro ogni sacchetto ho messo una caramella e un biglietto con un suggerimento per Francesco.

"Non avere confini, il mondo sarà la tua casa"
"Apriti agli altri con amore, alcuni ti tradiranno, altri di daranno tanto"
"Non giudicare nessuno, fai parlare le persone e cerca di capirle"
"Sii amico di tutti"
"Da tutti c'è da imparare, anche dai bambini"

E così via.
Non so quale peso avranno per lui queste parole, ora. So che le conserverò e gliele ricorderò di tanto in tanto, per essere sicura che si ricordi di essere umile e aperto ad imparare, scoprire, provare, andare oltre.
Tra la frasi, le mie preferite sono quelle che lo spronano a non mollare mai, ad andare dritto per la sua strada senza aver paura. E quelle in cui gli parlo dei sogni, dell'importanza che hanno nella sua vita, insieme alla magia. 
Una volta mi ha chiesto se esiste, la magia.
E io gli ho risposto con un biglietto appeso tra i lampadari della cucina. E' quello del 24 Dicembre.



Secondo Francesco i sogni sono importanti, bisogna cercare di ricordarseli ogni mattina e, se possibile, continuare a sognarli anche di giorno. "Fai bene", dico io. 
Per diventare sospettosi e cinici c'è tanto tempo. Per diventare persone tristi, ce n'è ancora di più. 

P.s. Anche questo mese vi segnalo quello che abbiamo creato io e Francesco nei giorni scorsi. Date un'occhiata qui, qui e qui. A presto.